Gate Pittsburgh-Oxford

Emily.

Per tutto il viaggio non avevamo parlato affatto, tutte le volte era così.
L'aereo di Joanna ancora non era arrivato e quindi dovemmo aspettare al gate.
Cosa hai fatto in questi giorni?
Gli domandai con lo sguardo basso, mentre ero seduta su una delle poltroncine verdi della sala d'aspetto.

Più che altro, io stavo sdraiato su quelle poltroncine. Non ero abituato a stare seduto composto. Infatti, la gente che passava doveva scavalcare le mie gambe stese e, per questo, mi regalavano occhiatacce
-Mah, niente di che. Ho frequentato noiosissime lezioni e sono uscito-
spiegai sollevando le spalle
-E tu?-

Sky

Alzai le spalle.
Nulla, ho frequentato le lezioni e ho organizzato la camera in modo che Benjamin stesse a proprio agio..
Spiegai per poi far calare di nuovo il silenzio.

Annuii con la testa e mi guardai intorno. La gente continuava a camminare intorno a noi mentre trascinavano le loro valige.
-E' in ritardo il loro volo?-

A quanto pare sì.. Di cinque minuti..
Tornai in silenzio.
Non ero imbarazzata ma era strano.
Perché ci comportiamo così?
Mi voltai a guardarlo.

-Così come?-
feci finta di nulla, continuando a guardare altrove

Mi sentii stranamente impotente.
Non mi guardi neppure in faccia e poi, non so spiegartelo, parliamo di cavolate, come se non ce ne fregasse nulla, come se fossimo costretti e imbarazzati.. Ed io non sono imbarazzata.. Per una volta non lo sono..
Sospirai.
All'improvviso mi sentii chiamare da una voce familiare.
Ems! Ems!
Era Joanna.
Mi voltai di scatto.
Jo!
Mia sorella era diversissima da me, non ci assomigliavamo affatto; aveva 23 anni, era bionda con i capelli lunghi e lisci, avevi gli occhi turchesi ed era magrissima, da qui a qualche mese si sarebbe sposata con Brian, fidanzato storico che in quel momento la seguiva con un grosso sorriso stampato sulla faccia.
Joanna indossava un vestito bianco ricamato e un ciondolo lungo a forma d'orologio, in braccio teneva Benjamin che non appena mi vide iniziò a gridare "mamma, mamma, mamma!" con la sua vocina acuta.
Non appena mi furono vicini, presi in braccio il mio tesoro e salutai mia sorella e mio cognato.
Lasciai un bacio sulla fronte del mio bambino che mi si era aggrappato come un koala e presentai Sky.
Lui è Sky, un mio amico..
Mia sorella e mio cognato gli sorrisero e poi ci salutarono nuovamente dicendo che avrebbero preso un taxi.

Edited by (cat)astrophe. - 12/7/2013, 18:01

Stavo elaborando una risposta e quando mi ero deciso a parlare, una voce chiamò Emily da lontano. Vidi quel piccolo gruppetto, che sembrava già una famiglia, che si avvicinava a noi.
Mi misi in piedi per fare la loro conoscenza, ma se ne andarono praticamente subito. Così rimasi a fare boccacce a quel bambino che mi fissava con quei suoi occhietti tondi.

Sky aveva cominciato a fare smorfie e boccacce a Ben che nel frattempo aveva cominciato a mettergli il broncio.
Con voce lagnosa mi domandò "mamma, chi è?"
Sorrisi.
Lui si chiama Sky ed è un mio amico, stringigli la mano.. È simpatico, sai?
Il bambino inizialmente un po' dubbioso poi si aprì in un sorriso, porgendogli la mano paffuta.
Ben aveva i capelli biondi cenere e degli occhi verde bottiglia, le guance rosate e delle labbra da bambola, sembrava finto per quanto poteva sembrare perfetto.

Strinsi quella mano paffuta e sorrisi
-Ciao Ben!-
Continuai a guardare quel bambino ma poi mi rivolsi ad Emily
-Ti assomiglia-

Secondo lui mi assomigliava.
Tu trovi?
Nessuno aveva mai trovato tra noi somiglianza, la trovavano con la mia famiglia e con il padre ma mai con me, quello che aveva detto mi aveva fatto immensamente piacere.
Sei il primo che me lo dice..

Le sorrisi
-Andiamo a prendere un gelato?-
dissi, più che altro rivolto al bambino

Sky lo invitò a prendere un gelato e Benjamin, goloso com'era, accettò immediatamente.
Nonostante mi avesse appena sorriso sembrava mi stesse ignorando, atteggiamento da cui mi sentii piuttosto ferita anche se in quel momento non dimostrai nulla.
Sei stanco tesoro?
Avevo notato che si stropicciava gli occhi ma prontamente negò; "nono, dov'è il gelato?"

Mi misi a ridere
-Magari lo prendiamo un'altra volta...-

Arrivati alla macchina, misi Ben di dietro nel seggiolino e salii a bordo aspettando Sky per poi mettere in moto.
Avevamo percorso pochi metri di strada che il piccolo era crollato addormentato, come sospettavo..
Rimasi in silenzio, in attesa di qualcosa.